"Ora so che posso diventare una scienziata e come arrivarci"
Valentina Camponovo frequenta da un anno il Liceo Cantonale di Mendrisio e ama materie come fisica, matematica e chimica. Il programma di tutoraggio Swiss TecLadies, che ha completato prima di iniziare la scuola secondaria, l'ha convinta a intraprendere una carriera STEM. Grazie alla sua mentore, l’informatica Monica Landoni, e a vari moduli di mentoring, il vago sogno professionale di Valentina si è cristallizzato in un chiaro lavoro da sogno: scienziata.
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Valentina, perché hai partecipato al programma di mentoring Swiss TecLadies?
Quando è arrivato il volantino all’ora di classe, frequentavo la quarta media e dovevo iniziare a pensare a cosa mi sarebbe piaciuto fare da grande. Ho pensato che fosse un’opportunità da cogliere al volo per toccare con mano quello che svolge nel proprio lavoro un professionista nell’ambito della tecnica. Soprattutto il fatto che fosse rivolto alle ragazze, mi ha fatto sentire più tranquilla che le attività sarebbero state svolte in una maniera per me molto più interessate. Inoltre, ho pensato che sarebbe stato un valido aiuto per capire se veramente il mondo della scienza e della tecnologia è quello che mi si adatta di più.
Monica, quali erano le tue ragioni per diventare un mentore e come vi siete armonizzati?
Come professore della Facoltà di Informatica, sono più o meno una mentore di carriera. Mi è piaciuto accompagnare molte giovani donne nel loro percorso professionale. Lo faccio ancora perché mi piace condividere la passione che mi hanno trasmesso genitori e i docenti che ho incontrata nel mio percorso di crescita e studio.
È stato un grande piacere occuparmi di Valentina, che si è dimostrata curiosa e interessata fin dal primo incontro. Ho capito molto bene la sua situazione, anche se - o forse perché - il mondo è cambiato incredibilmente da quando ero giovane. Oggi non solo cresciamo con la tecnologia, ma quasi in essa. Sono particolarmente interessata all'interazione tra i bambini e le macchine, per capire quale impatto abbia sulla loro vita, studio e tempo libero.
Cosa avete scoperto insieme, come avete beneficiato del programma?
Monica: Valentina ha fatto una presentazione del periodo trascorso nel programma di mentoring con foto e testi. È un ottimo sguardo al passato, ma con lei ho anche scoperto molte cose nuove. Come lei, ho apprezzato molto la visita all'Ideatorio, il laboratorio di idee dell'USI con il suo planetario, perché ha suscitato un interesse tangibile nelle ragazze. Tutti gli incontri durante il programma di mentoring Swiss TecLadies sono stati davvero ben organizzati e hanno fornito ottime opportunità per scambi arricchenti.
Valentina: Il programma è stato utile perché mi ha permesso di chiarire quali ambiti lavorativi preferisco e mi stimolano maggiormente. Sicuramente essere supportata per tutta la durata del programma da un adulto con ottime conoscenze in quell’ambito è un vantaggio da non sottovalutare! Soprattutto i workshop e le visite hanno permesso rendermi consapevole riguardo alle tante possibilità che questo mondo mi offre.
Valentina, quali sono i tuoi modelli di riferimento? Ne sono stati aggiunti di nuovi al programma?
Ho dei modelli nella musica e nello sport, ad esempio nella pallavolo, dove io stessa sono un'attaccante. Sono giovane e non conosco ancora il mondo del lavoro e soprattutto personaggi femminili che hanno avuto rilevanza durante la loro vita. Tuttavia, mi ricordo la storia di Marie Curie della quale avevamo parlato alle scuole medie, è stata la prima donna a vincere un premio Nobel per la fisica e in seguito anche per la chimica.
Grazie alla mia mentore e alle attività del programma, ho sentito parlare di molte altre donne pioniere. Pensare che tante donne abbiano fatto delle scoperte così interessanti ma con sicuramente tanto lavoro alle spalle mi incoraggia a intraprendere degli studi e un lavoro che possa essere importante per la società.
Quali erano i tuoi progetti prima del mentoring e come si presentano oggi?
Ne prima ne adesso ho le idee chiare per quanto riguarda il mio futuro, ma sicuramente aver frequentato donne professioniste attive in ambiti tecnico-scientifici, ha confermato la mia attitudine verso queste materie e sono sempre più convinta a renderle la mia professione.
Abbiamo visitato vari laboratori nell’Istituto delle neuroscienze dell’EOC di Bellinzona. Molti di essi erano davvero interessanti e trattavano esperimenti/ argomenti particolari come Utilizzo della stampante 3D per protesi ortopediche, Studio delle cellule, Estrazione del DNA…
Soprattutto, oltre a conoscere nuove cose, mi ha permesso di scoprire come fosse il mondo del lavoro e il vero ambiente dentro un laboratorio. Ultimamente è nato in me un interesse verso il cervello e quindi mi piacerebbe in futuro approfondire questo argomento e dedicarvici la mia professione.
Monica, che consigli dai alle giovani donne per avere successo nel settore MINT?
Il successo non arriva naturalmente nemmeno alle persone di talento. Ha molto a che fare con l'interesse e il coraggio. Se si è veramente interessati a qualcosa, si ha anche la volontà di perseverare. Una delle cose più importanti è quindi di impegnarsi, farsi guidare dalla passione e non spaventarsi davanti alle possibili difficoltà perché sono quelle che aiutano a crescere!
Cosa sarebbe necessario per migliorare il mondo (nella tua professione/ambiente)?
Sarebbe davvero bello ci fossero più donne e persone che vengono da percorsi e discipline diversi e sempre più attenzione alla conciliazione tra lavoro e famiglia.
Grazie mille per l'intervista, Monica e Valentina, e tanti auguri per il futuro!